Nei batteri come in tutte le cellule viventi, il processo di trascrizione consiste nelle sintesi di una molecola di mRNA a partire da un filamento di DNA utilizzato come stampo.
Il processo inizia quando l'enzima RNA polimerasi si lega a un sito specifico del DNA, noto come promotore, provoca l'apertura della doppia elica.
Poi abbiamo i geni strutturali, un segmento di DNA che codifica per un polipeptide.
Questo modello di trascrizione è noto con il nome di operone (dato dai biologi Monod e Jacob). Un operone è un'unità funzionale che comprende il promotore e uno o più geni strutturali, sotto il controllo di una sequenza di DNA, definita come operatore. L'operatore è un insieme di nucleotidiche ha una funzione regolatrice, ed è fra il gene promotore e i geni strutturali.
I fattori di regolazione della trascrizione, gli attivatori e i repressori, possiedono dei siti di legame per una molecola effettrice. Se la molecola effettrice attiva un repressore è chiamata corepressore, invece se lo disattiva è chiamata induttore.
Un esempio di corepressore lo abbiamo con l'amminoacido triptofano. Se presente nel terreno di coltura esso attiva il repressore dell'operone del triptofano; il repressore attivato si lega poi all'operatore e blocca la sintesi degli enzimi non necessari.
Mentre quando è presente il lattosio, il suo metabolismo produce uno zucchero simile, l'allolattosio. Questo zucchero funziona da induttore, si lega al repressore e lo disattiva, staccando l'operatore dell'operano del lattosio. Quindi in presenza l'allolattosio l'RNA polimerasi inizia a spostarsi lungo la molecola del DNA, trascrivendo sull'mRNA i geni strutturali dell'operone.
Enzimi che serviranno per smontare il lattosio nei suoi componenti: beta-galattosio, beta-galattosidepermeasi e transacetilasi.
FONTI- Libro di testo
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