domenica 5 maggio 2013

Sequenze ripetitive in cromosomi anomali

Approfondimento


Alcuni biologi molecolari, nel 1991, scoprirono una certa forma di instabilità nei geni eucarioti. Essi si ingrandivano, spesso in modo abnorme, da una generazione all'altra. Invece, in altri casi avveniva il processo inverso, i geni riducevano le dimensioni. 

La prima scoperta avvenne studiando una malattia chiamata sindrome del cromosoma X  fragile (una comune forma di ritardo mentale ereditario, causa nota più comune dell'autismo), causata dalla mutazione del gene FMR1 sul cromosoma X. 
Come altre malattie legate al cromosoma X fragile, si verifica più frequentemente nei maschi (questa mutazione è presente in un maschio su 2000 e in una femmina su 4000). 
La parte finale del braccio lungo del cromosoma X è attaccata al resto del cromosoma tramite un sottile filamento di DNA. 
L'analisi del gene ha rivelato che questo filamento contiene copie multiple della tripletta nucleotidica CGG ripetuta in tandem. 
Una scoperta sorprendente  fu che il numero delle sequenze ripetitive varia da una generazione all'altra -ciò è correlato con la presenza/assenza del ritardo mentale e della sua gravità. Il primo segno della malattia è il ritardo dello sviluppo psicomotorio, in particolare nell'apprendimento del linguaggio. Il ritardo mentale è di grado variabile e spesso si associa ad anomalie comportamentali (come irrequietezza, instabilità psicomotoria e incapacità di fissare l’attenzione), queste caratteristiche perdurano con l’avanzare dell’età-. 
In media un gene normale contiene una trentina di sequenze CGG ripetute. Nei portatori sani il gene può contenere da 50 a 200 copie di CGG. Mentre negli individui affetti il numero delle copie aumenta fino a qualche centinaio! 









Recentemente sono state identificate molte sequenze ripetitive di una determinata tripletta (CAG) nei geni responsabili dalla malattia Huntington (colpisce la coordinazione muscolare e porta ad un declino cognitivo e a problemi psichiatrici), in quelli della distrofia muscolare degli adulti e nei geni di molte rare malattie. 
Oggi si conoscono circa 50 geni umani che contengono brevi sequenze ripetitive di tripletta, ma non si sa ancora con certezza se in alcuni di essi il numero di ripetizioni stia aumentando. 





FONTI- Libro di testo e questo sito 

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